| Amelie era al massimo della sua felicità. «Esistono tre sale, come sai. Tu sei all'interno della sala Riflessa, luogo all'interno del quale si riuniscono i combattenti che non hanno un'indole ben chiara, in poche parole non siamo buoni, ma nemmeno cattivi» si fermò un attimo e abbassò lo sguardo. «Siamo, come dire, egoisti. Dopo di che, vi è la sala Splendente, piena di paladini della giustizia. Pronti a morire pur di salvare persone sconosciute. E poi» sospirò divertita «la sala Oscura. Come dice il nome, gli elementi che sono all'interno di quella sala sono pericolosi, assassini». Terminò la frase e si andò a sedere sul piccolo trono di fianco alle uova ancora senza padrone. Ripensò mentalmente alla piantina del castello, cercando di ricordare dov'era stata preparata la stanza di Zalor. Zalor.. Zalor... Oh, trovata! «La tua stanza non è lontana da qui. Devi prendere la prima rampa di scale, ti troverai di fronte ad una lunga serie di porte, prosegui fino in fondo e troverai la tua.. Non preoccuparti, comunque, vi è inciso il tuo nome». Si distese nel trono chiamando Idril, la quale si materializzò, portando con sé un po' di vento, che scompigliò i capelli della maga. Dopo un lungo sguardo con la fiera, Amelie sospirò. «Non vi sono regole, qui dentro.. Ognuno, in breve, si fa gli affari suoi, a meno che non arrivi una richiesta d'aiuto» accarezzò la grande tigre e proseguì «richieste che portano con sé ricompense. Altre domande?» concluse infine, alzando lo sguardo verso il ragazzo.
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