Un nuovo inizio

Marvash stava camminando ormai da giorni, contrariamente da ciò che pensava, l' ardore che aveva nel ritrovare quella ragazza, era infinito, per cui la stanchezza anche se si sentiva, non la dimostrava.
Nella locanda di un borgo cui si era fermato molto lontano da qui, gli avevano palato di un grande castello, e se la ragazza era cosi forte come si diceva, probabilmente stava tra i guerrieri che lo abitavano.
Gli occhi puntarono in un istante qualcosa di maestoso che spuntava all' orizzonte, una guglia enorme si era frapposta nel monotono scenario che vedeva da giorni, una guglia di un castello.
Ci vollero due ore per arrivare li, ma quanto si trovo sotto non riuscì a trattenere un fischi di ammirazione per quella struttura, era immensa.
Busso alla porta che aveva di fronte, anch’essa di enormi proporzioni, con due pomelli ad anello di ottone, siccome nessuno veniva ad aprirgli, decise di entrare senza permesso, una volta entrato, si ritrovò d' avanti ad altre tre porte, queste però erano più piccole della precedente, ed una era anche aperta, decise di imboccarla, e non appena entrò, essa si richiuse alle sue spalle.

L'uomo leone se ne stava fisso, seduto al centro della magnifica stanza.
Gli occhi chiusi e il respiro regolare. Sembrava in meditazione.
La lunga cicatrice che gli solcava il viso, passandolgi sopra l'occhio destro, dava una sensazione di turbolenza al volto del guardiano, nonostante in quel momento era invece preda della più completa calma.
Glawulf, il Capo della Sala Splendente era impegnato a sbrigare alcuni affari che la sua carica gli imponeva di adempiere.
La dimora delle forze del bene, tuttavia, non era incustodita. Lui, Lionho, era lì apposta per salvaguardare quel luogo.
Al muro erano appese una gran quantità di armi scintillanti, forse forgiate tramite una lega di acciaio e argento.
Era con quelle che il leone combatteva, era con quelle che il leone accoglieva i nuovi arrivati.
Tutti quelli che desiderassero diventare membri della Sala Splendente dovevano passare sotto i suoi colpi. La battaglia era il suo metro di giudizio.

Dei passi, qualcuno che si avvicinava.
Lionho si mise in piedi, con le braccia conserte.
Lo percepiva bene, era un nuovo arrivato. Era sempre così. Una specie di sensazione calda lo avvolgeva ogni volta che un potenziale membro delle file del bene giungeva lì.
Certo, già solo il fatto che il Castello lo avesse condotto alla Sala Splendente, era segno che quella deveva essere una creatura dall'animo buono e volto alla giustizia.
Ma questo al guardiano non bastava. Essere puri in battaglia non dava alcun vantaggio. Il loro scopo era quello di difendere il bene, e per fare ciò, bisognava saper imbracciare con destrezza le armi.
Attese che il forestiero fosse abbastanza vicino, per poi dire con voce chiara e tonante:
"Benvenuto ad Avalon! Il mio nome è Lionho, guardiano della Sala Splendente. Tu chi sei?"

Dopo aver camminato per una decina di minuti, Marvash entrò in una sala enorme, ad ogni lato aveva delle armi che brillavano maestosamente, mentre, al lato opposto al suo, in piedi d' avanti ad un trono, c' era un leone ce riusciva ad eregersi su due zampe, e questo gli disse:
Benvenuto ad Avalon! Il mio nome è Lionho, guardiano della Sala Splendente. Tu chi sei? aveva detto quello strano animale......
Piacere Lionho, io sono Marvash....... mi dispiace, ma posso dirti solo questo, in quanto non ho più memoria......
Mentre attenva una riaposta, si mise a scrutare il leone:
Era alto e possente, una folta criniera, ed una lunga e vistosa cicatrice sul volto.
Una altra cosa, potrei sapere dove mi trovo per l' esattezza??

L'uomo entrò nella Sala Splendente.
Subito la sua attenzione fu catturata dalle numerose armi e dal guardiano. Probabilmente era la prima volta che vedeva una razza ibrida metà umana e metà animale.
Alle parole di Lionho rispose:
"Piacere Lionho, io sono Marvash....... mi dispiace, ma posso dirti solo questo, in quanto non ho più memoria...
Una altra cosa, potrei sapere dove mi trovo per l' esattezza?"
Il guardiano rispose subito senza problemi:
"Ti trovi nella Sala Splendente, sede di tutti i guerrieri difensori del bene e della giustizia.
Essa è solo una delle innumerevoli stanze di questo magico Castello. Esistono altre due sale principali: la Sala Riflessa, per i combattenti di indole neutrale, e la Sala Oscura, per quelli di indole malvagia."
Si passò una mano nella folta barba, continuando:
"Qui conviviamo tutti senza ostacolarci a vicenda, vigilando l'equilibrio delle forze di Avalon!"
Fece qualche passo verso Marvash, accennado ad un sorrisetto.
"Il fatto che ti ritrovi qui non è un caso. Solo coloro che hanno un cuore puro e degno sono capaci di accedervi. Se non ne fossi stato capace, il fato non ti avrebbe mai fatto penetrare in questo luogo."
Fece un attimo di pausa, per poi riprendere con tono più fermo e deciso:
"Tuttavia, se desideri che questa resti la tua dimora, dovrai superare una prova. Solo così ti guadagnerai il privilegio di soggiornare nel Castello! Te la senti?"

Dopo le varie domande di Marvash, il guardiano rispose immediatamente, dicendo:
Ti trovi nella Sala Splendente, sede di tutti i guerrieri difensori del bene e della giustizia.
Essa è solo una delle innumerevoli stanze di questo magico Castello. Esistono altre due sale principali: la Sala Riflessa, per i combattenti di indole neutrale, e la Sala Oscura, per quelli di indole malvagia.
Si fermò, per poi ricontinuare dopo aver messo nella folta barba una mano e avvicinandosi a lui:
Qui conviviamo tutti senza ostacolarci a vicenda, vigilando l'equilibrio delle forze di Avalon!
Il fatto che ti ritrovi qui non è un caso. Solo coloro che hanno un cuore puro e degno sono capaci di accedervi. Se non ne fossi stato capace, il fato non ti avrebbe mai fatto penetrare in questo luogo.
Tuttavia, se desideri che questa resti la tua dimora, dovrai superare una prova. Solo così ti guadagnerai il privilegio di soggiornare nel Castello! Te la senti?
Marvash cominciò a ragionare, lui non conosceva nulla del suo passato, ne del presente, come si poteva sapere quall' era la sua vera indole???
Vedi Lionho, io non so nulla di me, non so chi sono, non so da dove provengo....... non so nulla, e questo mi manda in bestia....... non ho un identità.......
Si fermò un attimo, giusto il tempo per passarsi una mano fra i capelli, per poi riprendere:
Un altro fatto ti chiederei di chiarirmi, tu mi hai detto che io sono un puro di cuore, può darsi che sia dovuto al fatto che io abbia perso la memoria????? In seguito si potrebbe scoprire che in realtà io non appartengo a questa sala.........
Un altra pausa.
Comunque sia, mi hai parlato di una prova, esponimela per favore, magari, si scoprirà quale sarà il mio destino da quella........

Marvash ascoltò le parole di Lionho, per poi fare altre domande. Era evidente che il ragazzo fosse pieno di dubbi.
"Vedi Lionho, io non so nulla di me, non so chi sono, non so da dove provengo....... non so nulla, e questo mi manda in bestia....... non ho un'identità.......
Un altro fatto ti chiederei di chiarirmi, tu mi hai detto che io sono un puro di cuore, può darsi che sia dovuto al fatto che io abbia perso la memoria????? In seguito si potrebbe scoprire che in realtà io non appartengo a questa sala.........
Comunque sia, mi hai parlato di una prova, esponimela per favore, magari, si scoprirà quale sarà il mio destino da quella........"
Il guardiano cercò di rispondere anche a questi quesiti:
"Vedi Marvash, le forze del bene, del male e le forze neutre sono costantemente in torno a noi. Noi non le vediamo ma in certi casi siamo in grado di percepirle.
Il Castello ha questo grande potere, percepisce le indoli di chi vi si avvicina, conducendoli verso la Sala corrispondente.
Io non posso svelarti nulla sul tuo passato, ma sono certo che se tu ora sei qui non è per un caso fortuito e di certo la tua aurea buona non può essere indotta... essa è dentro di te, c'era prima che tu perdessi la memoria, c'è ora e ci sarà sempre..."
La sua voce era profonda. Parlava con disinvoltura e con estrema saggezza, un aspetto di lui che certo non ci si aspetta a prima vista.
Invece, dopotutto, sotto quella rude scorza di guerriero, si doveva nascondere molto più di quanto egli mostrasse.
"La prova che dovrai affrontare è molto semplice: dovrai batterti con me!"
A quelle ultime parole il leone fece un ghigno, non malvagio, ma comunque poco rassicurante. Sembrava che combattere lo entusiasmasse oltremodo.
Si avvicinò ad una delle pareti della Sala, osservando le numerose armi.
Prese un ventaglio di lamine taglienti, una catena corta con arpioni e una lunga alabarda.
Dopo aver sistemato le prime due sulla cintura, strinse saldamente l'alabarda fra le mani, per poi dire:
"Allora? Cosa vuoi fare? Sei libero di non accettare. In tal caso dovrai andartene immediatametne da questo posto."

Una volta fatte, altre domande, il guardiano, rispose con grande saggezza.
Vedi Marvash, le forze del bene, del male e le forze neutre sono costantemente in torno a noi. Noi non le vediamo ma in certi casi siamo in grado di percepirle.
Il Castello ha questo grande potere, percepisce le indoli di chi vi si avvicina, conducendoli verso la Sala corrispondente.
Io non posso svelarti nulla sul tuo passato, ma sono certo che se tu ora sei qui non è per un caso fortuito e di certo la tua aurea buona non può essere indotta... essa è dentro di te, c'era prima che tu perdessi la memoria, c'è ora e ci sarà sempre...
Dopo una breve pausa, riprese:
La prova che dovrai affrontare è molto semplice: dovrai batterti con me!
Cosi andò a vedere le armi affisse in una delle pareti, e ne scelse tre, un' Alabarda, una catena di ferro corta, con ad un estremità un' arpione, e poi un ventaglio con lamine taglienti.*
Le ultime due, le fisso saldamente alla cinta, mentre, impugno saldamente l' alabarda, a due mani, e fissando Marvash, disse:
Allora? Cosa vuoi fare? Sei libero di non accettare. In tal caso dovrai andartene immediatamente da questo posto.
Marvash se ne stava li sul posto, sguardo fermo, e fisso negli occhi del guardiano, era pensieroso, e confuso da ciò che aveva appena udito.
Non so se questo luogo potrà mai farmi ritornare la memoria, ma non rifiuterò di certo questo combattimento.....
E con un sorriso sulla faccia, si sistemò a dovere il guanto sulla mano destra, per poi porgere la mano sull' elsa della spada, senza estrarla.
Cosi si fermò e aspettò una reazione del suo avversario......



*

"Non so se questo luogo potrà mai farmi ritornare la memoria, ma non rifiuterò di certo questo combattimento....."
Disse Marvash, accettando di sottoporsi alla prova proposta.
Si sistemò un guanto da combattimento e posò la mano sull'elsa della sua spada, senza estrarla dal fodero.
Non si mosse ulteriormente, evidentemente aspettava che Lionho facesse la prima mossa.
Il guardiano fece un cenno di capo, come segnale che il duello era iniziato.
Osservò per alcuni istanti il suo avversario, dopo di che scattò in avanti all'attacco.
Era curioso di vedere come quell'uomo se la sarebbe cavata. Sperava veramente che sapesse destreggiarsi almeno un po' con le armi o con le magie. In fondo chi non sapeva combattere lo annoiava.
Arrivato ad un paio di metri da Marvash mosse la sua grossa alabarda.
L'arma lunga gli consentiva di arrivare al nemico mantenendo comunque una distanza di sicurezza. Decisamente un bel vantaggio.
La lama dell'alabarda venne indirizzata a colpire la spalla mancina dell'uomo, in un movimento diagonale da in alto a destra in basso a sinistra.
La sferzata era decisamente poderosa, ma niente di speciale.
Se il suo avversario non avesse saputo difendersi da questo facile attacco, Lionho non avrebbe esitato a dargli una sonora lezione per poi sbatterlo fuori dal Castello.
Il suo compito era proprio quello: giudicare le capacità dei nuovi arrivati.

Con un cenno del capo, il guardiano diede inizio allo scontro.
Studiò per alcuni istanti Marvash per poi scattare in avanti lanciando un poderoso colpo con la sua alabarda, il movimento, era in diagonale, iniziava in alto a destra e finiva in basso a sinistra.
Marvash si fece trovare pronto, evocò infatti una barriera circolare di saette, l' alabarda dell' avversario, si infranse contro la sua barriera, e subito scaturirono saette dal colpo ricevuto, che quasi sicuramente, il leone avrebbe risentito......
Scattando anche lui, ridusse la distanza che lo separava dal guardiano, da due metri, a mezzo metro, e con il guanto, tentò tre sfuriate, la prime due erano dirette verso il basso ventre, dove l' armatura si separava dai gambali, mentre la terza era diretta sotto il tricipite.
Più che attacco, l' ultima sfuriata, serviva a scavalcarlo, ed una volta alle sue spalle, tentando di velocità di sorprendere il leone con un affondo con la lama nascosta, che scatto al volere di Marvash, il colpo era diretto sotto l' ascella sinistra, dove l' armatura non lo poteva proteggere.
Portati gli attacchi, fece cinque passi indietro, giusto per mettere distanza tra lui e il suo avversario.

Lionho stava compiendo il suo attacco, ma Marash non sembrava volersi spostare da quella posizione.
"Cosa ha in mente? Se non si difende gli trancerò un braccio!" pensò il guardiano.
Presto però ebbe risposta. La sua alabarda non arrivò mai al corpo del nemico, ma al contrario si fermò ad alcuni palmi da lui, frenata da una barriera di energia.
Era un incantesimo davvero interessante, visto che non solo era stato in grado di fermare l'attacco del leone, ma aveva fatto scaturire alcune saette che percorsero l'arma di Lionho, arrivando alle sua mani.
L'elettricità gli fece irrigidire i muscoli, oltre che provare delle fastidiosissime e lancinanti fitte.
Marvash allora partì al contrattacco. Coi suoi guanti da combattimento cercò di provocare due squarci sul torso di Lionho, ed un terzo al braccio.
Le prime due sfuriate della mano dell'uomo aprirono delle ferite al basso ventre del guardiano, non profondissime vista la sua pelle coriacea, le quali servirono anche per ridestare il mezzo leone, ancora leggermente intontito dalle saette.
Lionho, non appena vide che il terzo colpo puntava al suo arto, richiamò a se la sua energia magica, concentrando attorno alla sua pelle un incantesimo protettivo.
Una fine luminescenza dorata lo ricoprì, impedendo ai colpi del suo avversario di andare a segno.
Anche quando quello cercò di arrivargli agilmente alle spalle, il suo affondo all'ascella sinistra non riuscì a scalfire il guardiano.
Mentre Lionho si girava verso Marvash, vide che quello stava compiendo alcuni passi indietro per porre una certa distanza tra i due.
Il guerriero mezzosangue allora emise un ruggito potentissimo verso di lui.
Le mura della Sala Splendente tremarono e quel verso tonante riecheggiò per tutto il Castello.
Con quel ruggito si era generata anche una potentissima onda d'urto, diretta in pieno verso il combattente dai capelli blu.
Lionho voleva sfruttare la sorpresa di quell'abilità e il fatto che il suo avversario si stesse spostando all'indietro, per sbilanciarlo e spingerlo con violenza contro la parete poco dietro lui.
La botta contro il muro sarebbe stata alquanto poderosa e avrebbe lasciato il ragazzo intontito per alcuni istanti.
Lionho ne voleva approfittare. Subito dopo aver emesso quell'incredibile ruggito, afferrò la sua alabarda come un giavellotto e con indicibile forza la scagliò addosso a Marvash.
L'arma era diretta precisa verso la sua spalla destra. Se l'avesse colpito glie l'avrebbe rotta di certo.

La barriera aveva funzionato, aveva fermato l' alabarda e adesso le braccia di Lionho erano intorpidite grazie all' elettricità che aveva attraversato la sua arma.
Nel centroattacco, le prime due sfuriate andarono a buon fine, il ventre del suo avversario era stato squarciato anche se le ferite erano poco profonde, il terzo attacco invece non funzionò, il leone si ricoprì di un aura di luce bianca che fermò la sua lama.
Adesso i due avversari si trovavano a qualche metro di distanza, quando il possente guardiano fece un ruggito con lo scopo di far sbattere Marvash contro le pareti della sala, e ci riuscì, il guerriero stava sdraiato sul muro.
Ma l' attacco del guardiano non si fermò li, infatti, prese la sua alabarda, e a mò di giavellotto la scagliò contro Marvash, che era ancora intontito, il bersaglio era la spalla destra.
Marvash riaprì gli occhi quando senti un poderoso frastuono, l' alabarda si era andata ad infrangere contro la sua spalla, imprecava di dolore a mente, non voleva che il dolore trapelasse fori.
Dopo di che con unsorriso si rivolse al guardiano dicendogli:
Mi sa che me l' hai rotta
Cosi prese l' alabarda con la mano sinistra, e la scaglio con leggerezza verso l' alto, in modo che ricadesse altrettanto dolcemente su Lionho, ma anche se era dolce, faceva male, Marvash aveva incantato quell' arma quando l' aveva toccata, una scarica di energia pervadeva l' armatura.
Marvash sperava in una distrazione del guardiano per riprendere l' alabarda, cosi con uno scatto silenzioso, ma alquanto veloce, si diresse a tutta velocità verso l' avversario, e una volta che gli fu d' avanti, tentò di fargli uno squarcio sull' armatura con la lama nascosta, per poi arrivare alla parte scoperta poco sotto il bacino, anche quest' arma era incantata con l' elettricità, e se avesse colpito l' armatura di Lionho lo avrebbe di certo paralizzato con dolori e spasmi per qualche secondo in quanto l' elettricità si sarebbe propagata su tutta l' armatura di metallo, ovvero su tutto il corpo, per non parlare poi dei danni che può causare se arrivasse alla carne, ovvero sotto il bacino.
Dopo di che sempre con la lama nascosta tentò di trafiggere il guardiano sotto l' ascella sinistra, cosi da rendere inutilizzabile il braccio.
In fine fece una decina di passi indietro, ed estasse la Maelstrom sempre con la mano sinistra, aspettand un offensiva da parte del suo avversario.






Edited by Shave - 30/6/2009, 02:18

L'alabarda del leone si conficcò nella spalla di Marvash. Quel colpo doveva avergli fatto male, ma nessun lamento uscì dalla sua bocca.
A Lionho piacque il fatto che riuscisse a sopportare il dolore. Quel forestiero si stava mostrando un guerriero davvero capace.
Sorridendo l'uomo disse: "Mi sa che me l' hai rotta". Il guardiano ricambiò con un altro sorriso, sganciando dalla sua cintura le altre due armi.
Prese le catene arpionate con la mano destra e il ventaglio di lame con la mancina.
Nel frattempo l'avversario si era estratto la grossa alabarda dall'articolazione, per lanciarla in alto con una traiettoria parabolica, in modo che ricadesse addosso al guerriero mezzosangue.
La lama dell'arma lanciata stava per ricadere sopra il grosso piede del leone. Istintivamente quello mosse il braccio sinistro per colpire col ventaglio il manico dell'alabarda, in modo da deviarne la traiettoria e farla conficcare nel pavimento.
Nell'istante in cui compì quest'azione una scarica elettrica passo attraverso le lamine metalliche del ventaglio per arrivargli al braccio e attraversargli tutto il corpo.
Una serie di dolorosi spasmi pervarse il corpo del guardiano, lasciandogli superficialmente anche alcune bruciature.
"Queste scosse elettriche cominciano a seccarmi!" pensò scocciato, mentre Marvash gli era arrivato avanti ed era ad un passo da lui.
I muscoli del guerriero bestia erano ancora irrigiditi, non sarebbe riuscito a parare il colpo, perciò lesto Lionho evocò ancora la sua luminescente protezione magica, che non solo impedì che le lame del suo avversario potessero ferirlo, ma bloccò anche ad un'ulteriore scarica elettrica di attraversare le sue membra.
Marvash si allontanò di una decina di passi. La sua spalla sanguinava copiosamente, mentre il braccio destro ciondolava.
Con la mano sinistra brandì un'altra arma, all'apparenza davvero pesante e temibile.
"Nei combattimenti corpo a corpo è bravo, non c'è che dire, inoltre i suoi poteri elettrici lo pongono in vantaggio nel colpire a distanza ravvicinata. Vediamo come se la cava ora.." disse tra se e se.
Senza avvicinarsi di un passo all'altro, il mezzo uomo e mezzo bestia alzò il suo braccio tendendolo verso l'avversario.
Concentrò ancora una volta le sue energie magiche ed evocò una serie incredibile di lame di energia, cha partirono dal suo arto per andare a mitragiare violentemente l'intera figura dell'uomo.
I dardi, emananti una luce dorata, solcarono l'aria veloci come saette, sibilando in modo assordante. Se quell'abilità avesse avuto pienamente esito, sarebbe stata una vera impresa per il forestiero continuare a lottare.

L' alabarda lanciata da Marvash, stava per ricadere su Lionho, ma quello, estrasse con la destra il ventaglio, mentre con la sinistra gli arpioni.
Per evitare che l' alabarda gli cadesse sopra, il mezzo sangue la colpi violentemente con il ventaglio, ed ecco che l' elettricità, si espanse prima su tutto il ventaglio, poi sul corpo di Lionho lasciandogli vaste bruciature sul corpo.
Forse pensieroso, ma comunque sia distratto, non vide che Marvash gli stava a ormai tre passi, bloccato grazie all' intorpidimento su tutto il corpo, non poté parare con le armi la lama che era diretta a fargli uno squarcio sull' armatura, ma molto saggiamente si ricoprì ancora di quella strana aura luminescente che blocco sia l' elettricità, che il taglio.
Dopo esser andato a qualche passo di distanza, estrasse con la mano sinistra la Maelstrom,e la posizionò con la punta verso il terreno, cosi da avere una miglior scatto se dovesse ripartire alla attacco, intanto il suo avversario mentre Marvash si metteva in quella posizione, aveva un aria pensierosa, ma allo stesso tempo vigile.
Dopo di che, fece avanzare un braccio, e dopo qualche secondo di concentrazione, formò delle lamine di luce intorno ad esso che fece partire quasi subito, l' obbiettivo era Marvash, tutto il suo corpo.
Non perse tempo, se si sarebbe fatto colpire da tutte le lamine, sarebbe finito, e poteva dire addio ai suoi ricordi.
Cosi, evocò di nuovo una barricata di saette intorno a lui, in modo da fermare una buona parte delle lamine, ogni lamina che una saetta fermava, faceva una piccola scintilla, siccome la barriera non poteva sorbire tutto l' attacco di Lionho, Marvash veloce come un lampo conficcò nel terreno la Maelstrom, dopo di che si buttò pure lui a terra, la Spada copriva parte del corpo e il viso, la parte scoperta, era l' ormai martoriato braccio destro.
La spada resistette ai colpi, indeboliti ormai dalla barriera; Mentre ora dal braccio colava copiosamente molto sangue, era stato quasi totalmente martoriato, dissolvendo la barriera e guardando il braccio disse al mezzo sangue:
Fa sempre più male riferendosi al braccio destro, infatti quello era pieno di ferite da dove colava molto sangue, mentre dalla spalla ne colava ancora altro dato l' enorme buco che l' aveva perforata.
Mettendo d' avanti a se l' avambraccio sinistro, incantò anch’ esso con l' elettricità, fece scattare la lama nascosta, e se la trapiantò dritta nella ferita fatta dall' alabarda, dato il suo controllo sull' elettricità, fece in modo che solo il braccio destro, spalla compresa, ricadesse sotto l' effetto dell' intorpidimento, ormai in questo istante aveva perso tutta la sensibilità sull' arto, durante tutta l' operazione, uscirono da Marvash solo smorfie di dolore, nessuna parola però che dimostrasse quel sentimento.
Ecco fatto, adesso non fa più male, o almeno per il momento, sicuramente peggiorerà per ciò che ho fatto, ma era inevitabile....... e comunque sia smettila di nasconderti sotto quella stra maledetta luminescenza gli disse rivolgendosi un gran sorriso.
Siamo arrivati agli sgoccioli, vediamo se riesco ha meritarmi questo posto allora.
Detto ciò scagliò con violenza, come aveva fatto prima Lionho la spada, solo che questa non arrivò mai da lui, ben si conficco ancora nel terreno, a quattro metri di distanza dall' avversario.
Con aria abbattuta disse:
Maledizione ho fatto cilecca.
E con un altro sorriso, sgranchendosi le gambe, fece un altro scatto, e rapidamente salì sulla spada, che si era posizionata con il manico più lungo verso di lui, mise il piede destro tra i due manici della spada, cosi da tenerla ben salda con il suo piede, e, facendo una capriola in avanti, la scaglio verso Lionho, la spada era veloce , ed era anche molto lunga, circa due metri, per ciò la distanza tra il mezzo sangue e la spada era adesso di un metro.
Per impedire di scansare il colpo, evocò un altra barriera di saette, che circondo sia Marvash che Lionho, il nuovo arrivato stava al centro della barriera, mentre il leone si trovava con le spalle ad un metro dalle saette, qualunque cosa facesse Lionho, sia deviare o scansare la spada, la barriera era programmata per far passare la spada oltre, e farla uscire fuori.
Scagliata la spada con il piede, ricadete con il braccio sinistro, cosi da fare una piccola capriola per rimettersi sulle gambe, cosi, trovandosi faccia a faccia con il suo avversario, gli scagliò un potente pugno sulla parte scoperta dell' armatura sotto il bacino, cosi che da rendere il nemico intontito per un secondo, dopo di che, stando attento a non toccare le pareti della barriera, fece perno con il piede sinistro, e aiutandosi con il braccio sinistro, tentò di alzare e stringere la presa sul braccio di Lionho, e scagliargli un poderoso calcio sulle giunture delle gambe, cosi da farlo ricadere in ginocchio se ci fosse riuscito.
Cosi subito con quella posizione, dissolse la barriera alle sue spalle, e si accinse a colpire la giugulare della avversario se tutto fosse riuscito.
Cosi, inaspettatamente si fermò a pochi attimi dal tentativo di colpirlo, stava quasi a 3 centimetri dalla giugulare, e se non si sarebbe fermato, molto probabilmente sarebbe stato colpito a morte se non si sarebbe difeso un altra volta con quella strana luminescenza.






Edited by Shave - 30/6/2009, 03:56

Dopo aver in parte parato il colpo di Lionho ed essersi definitivamente compromesso da solo il braccio destro, Marvash partì all'assalto con una serie di attacchi consecutivi.
Scagliò la sua spada verso Lionho, ma quella si fermò a quattro metri da lui, piantandosi al suolo. Di seguito l'uomo vi salì sopra e agganciò il suo piede ai due manici dell'elsa. Fece poi una capriola in avanti per estrarre la spada dal suolo e scagliarla verso il guardiano.
"Ma dove siamo? Al circo?" pensò guardando le mirabolanti mosse del suo avversario, mentre intorno a loro veniva a crearsi una barriera elettrica.
La spada era diretta frontalmente e ruotava verticalmente su se stessa in modo da colpire il torace del mezzosangue con un taglio dall'alto verso il basso. Ciò era buono perché Lionho sapeva già come pararla. Incorciò le sua braccia al metto, formando una "X" e parò il colpo con le protezioni metalliche della sua barbadura agli avambracci.
Parare il colpo se la spada avesse viaggiato dritta in orizzontale, come una freccia, sarebbe stato molto più difficile.
L'arma appena parata cadde a terra, mentre Marvash stava avanzando, intento a sferrare un pugno sopra il bacino di Lionho.
Il guardiano aveva ancora le braccia in quella posizione difensiva, perciò non fu difficile parare anche il cazzotto, che non sortì nessun effetto.
Il combattente dai capelli celestini allora tentò di afferrare il braccio del guardiano, ma la potenza fisica di quest'ultimo era ben superiore a quella dell'uomo, perciò, strattonando via il suo polso con uno scatto laterale a sinistra, Lionho sgusciò via il suo arto dalla mano di Marvash, mandando a vuoto anche il seguente calcio ed affondo alla sua giugulare. Erano uno di fianco all'altro e in quel momento la barriera magica si dissolse.
"Devo dire che hai fatto tanto baccano per nulla!" gli disse Lionho, per poi lanciare con forza il suo ventaglio di lamine verso il quadricipite destro dell'uomo, come fosse un disco.
Le lame metalliche estremamente taglienti, se l'avessero colpito, avrebbero squarciato il muscolo, impedendo all'uomo di utilizzare ancora quella gamba. La distanza estremamente ravvicinata, di circa due o tre passi, e la potenza del gesto, fecero sì che l'arma si muovesse nell'aria veloce come un guizzo.
Fatto ciò il guardiano fece ulteriori passi in dietro, portandosi a circa cinque metri dall'avversario.